La VIS PESARO ebbe i natali nel 1898, con una vocazione da polisportiva, dove ginnastica, ciclismo, nuoto, tuffi erano discipline in cui eccelleva. Siamo agli albori dello sport in Italia come fenomeno di salute e robustezza fisica. Si inizia a valorizzare la pratica dello sport e a riconoscerne il valore sociale ma siamo lontani anni luce dalla realtà dei nostri giorni. Ancor di più il discorso vale per le donne che sono ben lungi dal vedersi riconosciuti diritti e opportunità. Benché se ne discuta a vari livelli il diritto al voto per le italiane arriverà solo nel 1946, con il decreto n°74 del 10 Marzo di quell’anno le donne saranno cittadine con pieni diritti e doveri. Eppure la Vis ebbe sin dai primi anni una sezione femminile, pur con tutte le difficoltà e i distinguo del caso. Ed è bello che proprio in questa stagione che compirà i 120 anni di storia, la VIS abbia fondato una squadra di calcio femminile che completa e rappresenta la società come espressione della città di Pesaro. Il calcio in Italia ebbe diffusione alla fine del XIX secolo, Al Genoa viene data la primogenitura con la data 1893, comunque, come nel caso della VIS PESARO, le prime società nacquero come sezioni di polisportive che prevedevano le più varie discipline praticate. In questo contesto la VIS fu una delle prime dieci squadre fondate in Italia. Per arrivare alla diffusione del calcio come fenomeno popolare si deve attendere la fine della prima guerra mondiale, e oltre, visti i difficili anni post bellici. Iniziarono ovunque campionati anche regionali e la VIS si iscrisse con alterne fortune ai vari tornei. Per arrivare ad un torneo nazionale di serie C dobbiamo attendere il 1938-39, con la partecipazione al girone F. Vinse la Maceratese e i biancorossi si piazzarono al quarto posto.
1938-39:
Formazione tipo: Fabiani, Barbieri, Baffioni, Aureli, De Albi, Mancini, Mariani Davide, Ballabeni (Gnocchi), Bedosti, Cacciari, Casadio.
L.Bertuccioli