Domenica prossima allo stadio si evocheranno spiriti e sentimenti che sono nel cuore e nel DNA dei pesaresi. Potessimo, come in un sogno, frugare nelle carte ingiallite dal tempo e rievocare le storie di sport che hanno segnato l’identità della nostra città troveremmo, nel secolo scorso, di nuotatori e ginnasti, di canottieri, palle al cesto e calciatori ed anche di motori e motociclisti. Troveremmo le gloriose società cittadine, le più antiche come la Vis Pesaro, nata come polisportiva, ed altre come la VL e il grande marchio pesarese: la Benelli. Storie di uomini di sport il cui valore trascende la gloria sportiva, si estende ai valori umani, imprenditoriali e sociali. Tutte queste cose sono nel cuore dei pesaresi come la musica di Rossini e il mare. Intrecci che toccano significati profondi. Ecco allora che lo stadio della Vis viene intitolato a Tonino Benelli, il più giovane di una famiglia che ha contribuito in maniera importante alla crescita della città; grande pilota, scomparso in un tragico incidente stradale. Tonino gareggiava con il numero 24, come la data di domenica prossima, il giorno di San Terenzio, patrono di Pesaro. E domenica allo stadio ci saranno le gloriose moto che hanno fatto grande il marchio Benelli. Calcio e moto, mentre Valentino correrà ad Aragon ed ognuno di noi si vanterà con orgoglio di essere pesarese. Ci sarà gioia e tifo ma pure un minuto di raccoglimento che ricorderà Mino Bei. Nessuno può mancare.
Luciano Bertuccioli
21.09.2017